24 maggio 2008
SOLENNITÀ
DI MARIA AUSILIATRICE
(Apoc. 12; Gal. 4, 4-7; Gv. 19, 25-27 )
(Apoc. 12; Gal. 4, 4-7; Gv. 19, 25-27 )
Omelia del Rettor Maggiore, don Pascual Chavez
"Ecco il tuo figlio!
Ecco la tua madre!"
Carissimi Fratelli e
Sorelle,
è una
grande gioia trovarci riuniti qui, nella Chiesa Madre della Congregazione
a celebrare con la Famiglia Salesiana e con il Popolo di Dio,
la Solennità di Maria Ausiliatrice.
Da questo luogo privilegiato,
dalla Casa della Madonna di Don Bosco, da dove è uscita
la sua Gloria, oggi ci sentiamo particolarmente Chiesa, uniti
al Santo Padre e ai cristiani di tutto il mondo che pregano per
la Cina.
Nella lettera
rivolta alla Famiglia Salesiana, all'inizio della novena di preparazione
della Festa di Maria Ausiliatrice scrivevo: "Il nostro tempo
ci appare complesso e difficile, pieno di sofferenza.
Come non
ricordare qui oggi l'immane dolore, devastazione e morte provocata
dal Ciclone Nargis o dal terremoto che hanno colpito il Myanmar
o la regione di Sichuan nella Cina, senza contare le vittime
delle guerre in corso e della violenza della storia.
Ma quando
mai i tempi sono stati facili?
Possiamo dire piuttosto che i
tempi difficili sono i tempi di Maria, donna forte, dalla fede
temprata, madre sollecita e guida coraggiosa.
L'aveva intuito
Don Bosco quando, in tempi calamitosi e irti di ostacoli per
la Chiesa, aveva proposto la devozione all' Auxilium Christianorum
quale ancora di salvezza per i credenti e fonte di vita spirituale
per i suoi giovani, per i loro educatori
ed educatrici.
Ce lo ricorda oggi, con felice intuizione, il
S. Padre Benedetto XVI che addita la Vergine Ausiliatrice quale
madre da invocare perché la Chiesa cinese possa superare
le sfide impegnative che si trova ad affrontare: riconciliazione
ed unione in seno ad una comunità divisa, il superamento
di umilianti controlli da parte del governo e la concessione
di una vera libertà di religione.
Il Papa chiede ai cattolici
cinesi di affidarsi proprio a Lei, l' Ausiliatrice venerata presso
il santuario di Sheshan, vicino a Shanghai, ed invita i cattolici
di tutto il mondo a unirsi il 24 maggio di ogni anno in una giornata
di preghiera per la Chiesa in Cina.
"Desidero
- ha scritto il Papa - che quella data sia per voi una giornata
di preghiera per la Chiesa in Cina.
Vi esorto a celebrarla rinnovando
la vostra comunione di fede in Gesù Nostro Signore e di
fedeltà al Papa, pregando affinché l'unità
tra di voi sia sempre più profonda e visibile"
Forse quello
che non tutti sanno è che "il Santuario di Sheshan
è vicino al cuore della Famiglia Salesiana.
La devozione
a Maria Ausiliatrice vi crebbe, si può dire, contemporaneamente
agli sviluppi della stessa devozione a Valdocco.
E' del 1 marzo
1868 l'inaugurazione della prima modesta chiesetta-oratorio in
cima alla collina di Sheshan, proprio quando Don Bosco annunciava
per il 9 giugno seguente l'inaugurazione del tempio da lui eretto
in Torino.
E mentre i
cronisti di Valdocco segnalavano un crescente numero di grazie
ottenute per intercessione di Maria Ausiliatrice, anche a Sheshan
iniziava un movimento di pellegrinaggio popolare nel mese di
maggio, e in particolare il giorno 24, che negli anni seguenti
avrebbe attirato fino a 10.000-15.000 fedeli.
Anche i fedeli
cinesi potevano godere della potente intercessione della Vergine
Ausiliatrice fin dalle loro prime manifestazioni di fede e venerazione
presso il santuarietto a Lei dedicato, come notava lo stesso
Don Bosco quando si riferiva a grazie ivi ottenute nel maggio1869:
"Il nome
di Maria Ausiliatrice risuona ormai glorioso sino nei più
lontani paesi.
La Cina e' uno di questi.
Pare veramente che
Iddio voglia tirare a se' il mondo intero per mezzo dei prodigi
operati in favore degli infedeli ad intercessione della sua divina
Madre..." .
Con la stessa fede con cui Don Bosco attribuiva tutto a Maria Ausiliatrice, e raccogliendo l'umile constatazione di Don Luigi Versiglia che ricordava ai suoi missionari che "senza Maria Ausiliatrice noi Salesiani siamo nulla", qui, nella sua Casa affidiamo a Lei questa terra sognata e bramata dal nostro Padre.
Con la stessa fede con cui Don Bosco attribuiva tutto a Maria Ausiliatrice, e raccogliendo l'umile constatazione di Don Luigi Versiglia che ricordava ai suoi missionari che "senza Maria Ausiliatrice noi Salesiani siamo nulla", qui, nella sua Casa affidiamo a Lei questa terra sognata e bramata dal nostro Padre.
Proprio sei
anni fa mi ero recato, per prima volta, in veste di Successore
di Don Bosco, per consegnare a Maria tutti i confratelli, i membri
della Famiglia Salesiana, gli amici di Don Bosco e i giovani
che il Signore mi aveva affidato.
Sei anni dopo torno, questa
volta accompagnato da tutto il mio Consiglio, per porre nelle
mani e nel cuore di Maria questo nuovo sessennio dopo il Capitolo
Generale 26, che ci porterà con il cuore infiammato dalla
passione del "Da mihi animas, cetera tolle" alla celebrazione
del bicentenario della nascita del nostro amato Fondatore e Padre.
Da parte sua,
la Madre Antonia Colombo e il suo Consiglio sono venute a rendere
lode e grazie al Signore per la presenza materna di Maria Ausiliatrice
sin dall'inizio della vita dell'Istituto e di modo particolare
in questo sessennio loro che sta per concludere.
Tra le tante
grazie, la Madre ha avuto di recente, nel mese di aprile, la
gioia immensa di accogliere nell'Istituto le Figlie di Don Bosco,
dopo un lungo percorso di preparazione.
A tutto ciò si
aggiunge il desiderio della Madre e il suo Consiglio di affidare
alla Madonna il loro Capitolo Generale, che avrà come
tema l'esperienza, l'espressione e le frontiere dell'Amore preveniente
di Dio.
Quest'anno
inoltre, in linea con la strenna del 2008, sentiamo il bisogno
di invocare la presenza educativa di Maria nelle famiglie e nella
vita di tanti giovani il cui comportamento smarrito, confuso
e violento sta provocando tanta sofferenza e preoccupazione,
descritta dal Santo Padre come "emergenza educativa".
Non c'è dubbio che il degrado ambientale, personale, sociale,
culturale e religioso ci rende bisognosi della presenza materna
di Maria.
Come al solito,
la Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato mentre proclama
quanto è grande, profonda e decisiva la presenza
di Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa illumina e progetta
la nostra vita personale, sociale e istituzionale.
Nella prima lettura
abbiamo sentito l'Apostolo: "Quando venne la pienezza del tempo Dio
mandò il suo Figlio, nato da donna …" (Gal.
4, 4).
L'incarnazione di Gesù nel grembo di Maria segna
la "pienezza del tempo", il punto culminante della
salvezza.
Di questa salvezza Maria è, insieme con Gesù,
primizia e prima collaboratrice.
La pienezza dei tempi non sta
ad indicare il grado di maturazione umana o spirituale della
umanità e neppure il limite della sua decadenza, ma semplicemente
il volere di Dio.
Oggi la nostra situazione non è tanto
diversa di quella di 2000 anni fa, e oggi come ieri Dio continua
ad amare il mondo ed inviare il suo figlio, che ha bisogno però
di persone che come Maria lo accolgano, lo incarnino e lo diano
all'umanità.
Il nostro Dio non ha perso la voglia di salvare,
ma necessita di collaboratori che lo rendano presente, vicino,
umano, salvatore.
In questo delicato
compito non siamo soli.
Abbiamo la madre e la maestra.
In effetti,
dall'alto della croce scendono le parole di Gesù: "Ecco
il tuo figlio! Ecco la tua madre!" (Gv. 19, 26-27).
La Chiesa
nasce dal sacrificio di Cristo e subito riceve colei che l'accompagna
lungo il suo cammino tra gli uomini.
Maria sarà Madre
e Maestra, e Ausiliatrice della Chiesa fino alla fine della storia.
E' una storia
dove le forze del bene e del male si affrontano in aspro combattimento,
come lo descrive con forza d'immagini il brano dell'Apocalisse.
La presenza della "donna vestita di sole" (Apc. 12,
1) è segno e garanzia di vittoria per "quelli che
osservano i comandamenti e sono in possesso della testimonianza
di Gesù" (Apc. 12, 17).
Questa è
stata l'esperienza vitale e la convinzione di fede del nostro
padre Don Bosco.
Nel 1871, durante gli Esercizi Spirituali a
Lanzo, don Bosco dice ai suoi: "Solo in cielo potremo, stupefatti,
conoscere ciò che ha fatto Maria Santissima per noi…,
e la ringrazieremo per tutti i secoli eterni".
Sono parole
sue, che esprimono bene lo spazio, veramente straordinario, che
Maria ha occupato nella storia della umanità, nella vita
della Chiesa e non di meno nella vicenda della Famiglia Salesiana.
Don Bosco è
un prete, un educatore, nella vita del quale, molto presto e
con continuità, Maria ha fatto irruzione concretamente
e carismaticamente.
Ed egli, meditando nel suo cuore gli avvenimenti
mariani capitati nella propria vita, si radicherà nella
persuasione che Maria è una persona viva, vicina, che
riempie la storia della Chiesa con la sua presenza e la sua opera.
La Madonna
va così acquistando, sempre più chiaramente, agli
occhi di don Bosco, i suoi tratti definitivi, quelli dell'Ausiliatrice,
e lo conduce a crescere in un fortissimo senso della Chiesa.
Basti ricordare
che nel decennio 1865-75 la Congregazione salesiana viene approvata,
l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice è fondato.
Poi verrà l'inizio della avventura missionaria, l'ingresso
delle Congregazioni salesiane in altri paesi d'Europa, l'organizzazione
dei Cooperatori.
Maria Ausiliatrice presiede a questa espansione
mondiale, facendone comprendere il significato ecclesiale: la
Famiglia Salesiana viene inserita nella missione della Chiesa
universale e appare così nella sua vera identità.
Di questa forte
sensibilità ecclesiale, maturata dal nostro padre don
Bosco sotto la guida dell'Ausiliatrice, desidero ricordare due
manifestazioni che la evidenziano con chiarezza e divengono orientamento
per noi.
Mi riferisco al quadro che possiamo contemplare sopra
la porta di entrata, a sinistra, che rappresenta el sogno delle
due colonne. Vi si trova tutta l'ecclesiologia e la mariologia
di Don
Bosco.
Nel sogno
delle due colonne, la grande nave, che ha per timoniere il Papa, solca
il mare in tempesta, è assalita e combattuta, ma giunge
ad attraccarsi tra le due altissime colonne sulle quali stanno
rispettivamente l'ostia eucaristica e la statua dell'Immacolata
con la scritta "Aiuto dei cristiani". Subito cessano
gli attacchi e si fa una grande bonaccia.
Ebbene, non c'è dubbio: per don Bosco, l'Eucaristia e
Maria Ausiliatrice sono le due grandi devozioni che sostengono
la Chiesa nella sua missione e la difendono dai pericoli.
Quante
volte egli ha raccomandato ai suoi giovani e ai Salesiani queste
due devozioni insieme.
A d. Cagliero, appena partito per l'Argentina
con i primi missionari, don Bosco scriveva: "Fate quello
che potete: Dio farà quello che non possiamo fare noi.
Confidate ogni cosa in Gesù Cristo sacramentato e in Maria
Ausiliatrice e vedrete che cosa sono i miracoli".
Anche questo
sogno ha una valenza ecclesiale di perenne attualità.
In successione, Cristo Risorto, presente nell'Eucaristia, Maria
assunta nella Gloria e a Lui associata nell'opera della salvezza,
e il Papa pastore e centro visibile di unità nella fede,
sono gli intramontabili punti di riferimento per la Chiesa di
tutti i tempi.
Lo sono per le nostre Congregazioni, per l'intera
Famiglia salesiana.
Lo sono per tutti noi, fratelli e sorelle. Lo sono per l'educazione dei giovani nella fede.
Lo sono per
una vita spirituale viva.
Lo sono per l'efficacia della nuova
evangelizzazione.
Lo sono per l'autenticità del nostro
senso di Chiesa, quello stesso che don Bosco ci ha lasciato in
eredità e che si misura, prima di tutto, su questi punti
di riferimento.
Carissimi fratelli
e sorelle, concludo ringraziando la vostra presenza. Forti della
presenza del Risorto, e del suo Spirito, accompagnati da Maria
Madre e Ausiliatrice della Chiesa, rinnoviamo il nostro impegno
a lavorare per l'educazione dei giovani con quell'umile e tenace
speranza che fu del nostro padre don Bosco.
Vi invito ora a fare nostra la preghiera per la realizzazione del sogno del nostro caro Padre sulla presenza salesiana in Cina:
PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICEVergine santa, Ausiliatrice,
Madre di Cristo, Patrona e Avvocata della Cina,
intercedi per la Chiesa, per il Popolo e la Gioventù Cinese
alla tua cura materna affidati.Infondi in tutti
il desiderio di conoscere il disegno di amore del Padre,
il coraggio di accogliere il Vangelo di Cristo,
la volontà di crescere nello Spirito Santo.
Allontana dai tuoi figli ogni tipo di male.
Difendili dai pericoli del materialismo
e dell'indifferenza religiosa.
Suscita tra di essi vocazioni sante,
fedeli al servizio del Regno di Dio.Anche a noi, che attendiamo con fiducia
i miracoli previsti dal nostro padre Don Bosco,
dona la stessa sua fede,
la sua passione e la sua sete per le anime;
rendici fedeli al nostro carisma
e all'opzione in favore della gioventù povera e abbandonata.
Dacci il coraggio di sognare,
audacia nell'intraprendere,
saggezza nell'agire con amore,
perseveranza nel donarci totalmente alla missione,
e una purezza di vita che rispecchi la tua.Tu, che a Cana affrettasti il tempo del tuo Figlio,
esercita con premura la tua materna intercessione
ed affretta per il tuo popolo l'aprirsi di nuovi orizzonti
di libertà, di pace e d'ascolto del tuo Figlio. Amen
Don Pascual Chávez Villanueva
Torino-Valdocco, 24 maggio 2008
Nessun commento:
Posta un commento