(composta da San Giovanni Bosco)
O Maria, Vergine potente,
Tu grande e illustre difesa della Chiesa,
Tu aiuto mirabile dei cristiani,
Tu terribile come esercito schierato a battaglia,
Tu, che hai distrutto da sola
tutti gli errori del mondo,
Tu, nelle angustie, nelle lotte, nelle necessità
difendici dal nemico
e nell'ora della morte
accoglici nei gaudii eterni.
AMEN
"La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria
Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo proprio bisogno
che la Vergine SS. ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana".
(MB VII, 334)
L'attualità della devozione a Maria Ausiliatrice è tale che le parole usate da don Bosco ben due secoli fa continuano ad essere ancora oggi valide e veritiere.
Viviamo "tempi tristi" di rivoluzioni politiche spesso a "disservizio" dell'uomo e della religione; Dio è per troppe persone uno "spray" diffuso nell'aria, che viene e va, come qualcosa di evanescente che non si imprime realmente nella persona (cfr. Papa Francesco, Meditazione mattutina nella Cappella della Domus Sanctae Martae, 18 aprile 2013); i valori etici e morali sono divenuti totalmente "negoziabili" ad uso e consumo personale, insomma, il mondo - nel Duemila come nell'Ottocento - continua a presentare sfide ardue, a cui, potremmo aggiungere per rimanere in tema squisitamente salesiano, va affiancata quella che Papa Benedetto definì "l'emergenza educativa" (Benedetto XVI, Lettera alla Diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell'educazione, 21 gennaio 2008).
Le parole che tante volte la Vergine, in numerose apparizioni riconosciute dalla Chiesa, ha pronunciato sulla necessità della conversione e del permanere saldi nella fede, ci spronano a guardare a Maria Ausiliatrice come ad una "colonna" (per citare lo stesso don Bosco) cui aggrapparci per mantenerci fermi e fiduciosi anche in mezzo a queste correnti di pseudo-religioni e pseudo-umanesimi che vorrebbero cambiare completamente il volto dell'uomo, stravolgendo quegli assetti di dignità umana che, in fin dei conti, si rintracciano in istutizioni come il matrimonio e la famiglia, in dimensioni quali la genitorialità, l'educazione, la sessualità.
Quando si inverte la rotta su questi temi si finisce automaticamente per allontanarsi dalla fede, nascondendosi dietro la scusa di una qualche forma di "emancipazione" che distacchi l'uomo dai presunti bigottisimi della religione (e non di rado di quella cattolica).
Eppure il vero progresso è proprio coltivare la società e la famiglia nella fede, perché solo la dimensione della Verità ci rende capaci di "edificare" persone e dinamiche relazionali complete, sincere, pienamente e veramente umane.
Il rischio, andando all'opposto, è di finire dall'umano al ... dis-umano, a ciò che disgiunge l'uomo dall'uomo e l'uomo dal mondo che Dio ha creato, per fare di ciascuno l'isola apparentemente felice in cui tuttavia, ognuno, si ritrova semplicemente ad essere "solo", in antitesi al progetto di Dio sulla creatura: quello della condivisione, l'immagine e somiglianza ad una Divinità Una e Trina, relazionale, appunto.
Maria, donna del "sì" pronto e fiducioso, donna della fedeltà alla vocazione ricevuta è realmente l'Ausiliatrice dell'uomo che vive in questo contesto di sbandamenti e ricostruzioni di un tessuto socio-culturale che si maschera spesso di legalità per spacciare come "cose buone" meccanismi, fenomeni e "figure" che non rientrano nella "mentalità" di Dio.
Affidiamoci allora a Lei, certi che se le chiedermo aiuto, Ella che è Madre Ausiliatrice ci tenderà subito la mano. Anzi, è già pronta, con la mano tesa, ad afferrare la nostra.
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