21 novembre 2013

ICONOGRAFIA DELL'AUSILIATRICE IN DON BOSCO -seconda parte-



Qui è possibile lerggere la prima parte.



 Da "La Madonna di don Bosco" di Sr Paola Farioli, Fma:

http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788801025583/la-madonna-di-don-bosco-limmagine-di-maria-ausiliatrice-della-basilica-di-torino-tra-storia.html

"Don Bosco, oltre a diverse spiritualità mariane, conobbe anche diversi modelli inocografici di Madonne Ausiliatrici prima di decidere per quello dalle caratteristiche regali.

L'opzione per il titolo fu certo fortemente influenzata dal suo primo viaggio a Roma, nel 1858, quando potè constatare più direttamente quanto la devozione all'Ausiliatrice fosse collegata alla difesa della Chiesa, del Papa e dei Cristiani.
Egli visitò diverse chiese dove questo culto era fervente, ne vide e ne verò le immagini eppure non attinse ad alcuno di quei modelli.

Oggi in alcune di queste chiese si conserva il ricordo della visita di San Giovanni Bosco, come a Santa Maria in Monticelli e a Santa MAria in Trivio.

Benché oggi la Madonna di don Bosco sia diventata il tipo più diffuso e conosciuto dell'Ausiliatrice, l'iconografia di quest'ultima nell'Ottocento non era così omogenea; ha origini molto antiche e offre all'esame alcuni tipi diversi, che nacquero appositamente per questo titolo o per titoli affini, come Madonna dell'Aiuto, del Soccorso, della Vittoria, della Guardia; Madre della Chiesa, della Provvidenza; oppure furono tratti dai mmagini precedenti alle quali, per qualche motivo o qualche grazia particolare, veniva attribuito il titolo in una delle sue forme: Auxlium, Audiutrix, Advocata Christianorum.

Questo fu il caso, ad  esempio, della Madonna di Spoleto, famosissima, al tempo di don Bosco, per il miracolo appena avvenuto.

Tradizionalmente queste immagini, e il relativo culto, sono legate a situazioni di pericolo fisico o spirituale.
Troviamo così, ad esempio, curiose immagini di Ausiliatrici col bastone nell'atto di bastonare decisamente il demonio, oppure armate di tutto punto come guerrire di eseriti umani, a segnalare la presenza di Maria Ausiliatrice ovunque vi fosse un qualche tipo di nemico.

Le Ausiliatrici romane sono molto diverse dal tipo regale a noi noto.
Si tratta di modelli di tipo materno, donne a mezzo busto, col Bambino ma senza personaggi di contorno e senza sfondo.
Sono dolci e affettuose, in atteggiamento protettivo; in alcune, ad esempio, il Piccolo si tiene stretto alla Madre, in altre c'è il gesto della donazione del Cuore.

Che don Bosco conoscesse il modello romano di Ausiliatrice amorevole o col Cuore ce lo testimonia egli stesso (nel libro "MEraviglie della Madre di Dio invocata sotto il titolo di Maria Ausiliatrice).
Egli venerò e diffuse molto di più anche il modello e la relativa spiritualità dell'Immacolata, ampiamente divulgata in tutta la Chiesa dopo la proclamazione del dogma, nel 1854.

Come la futura Ausiliatrice di don Bosco, anche l'Immacolata è una Madonna potente e vittoriosa; nell'immagine tratta dall'Apocalisse ella è coronata di stelle, con la luna sotto i pied di cui uno, esile e inesorabile, schiaccia la testa al serpente.
La natura della lotta è escatologica: la battaglia è quella della fine dei tempi, quando il Regno sarà riconsegnato al Padre e l'Agnello vi regnerà in eterno.
La Donna vestita di sole assume tutto il suo significato teologico e trascendente.

In don Bosco la scelta iconografica del'Immacolata è senz'altro legata a questo tipo di battaglia per la salvezza delle anime".

Nessun commento:

Posta un commento