24 maggio 2014
BUONA FESTA DI MARIA AUSILIATRICE!
23 maggio 2014
NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: nono giorno - Maria, aiuto della Chiesa trionfante -
COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
NONOO GIORNO: "MARIA, AIUTO DELLA CHIESA TRIONFANTE"
"Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole,
con la
luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle"
(Ap 12,1)
"Nel Cielo, Maria comanda agli angeli e ai beati.
Come
ricompensa della sua profonda umiltà, Dio le ha dato il potere e
l'incarico di riempire di santi i troni lasciati vuoti dalla superbia
degli angeli ribelli".
(San Luigi Grignon de Montfort)
Il
Cielo potrebbe essere immaginato come una schiera immensa di santi e di
angeli che, oltre ad onorare e glorificare Dio, sono perennemente
attivi per portare all'Onnipotente le richieste degli uomini, legate
tanto alla salvezza eterna, quanto ai bisogni materiali delle creature.
Maria,
come Regina del Cielo, è Colei che gode di un potere di intercessione
maggiore, specialmente per ciò che concerne le grazie della salute dell'anima.
C'è
un collegamento stretto tra la dignità mariana di Regina della Terra e
quella di Regina del Cielo: la posizione della Vergine tra i santi -
posizione di assoluto ed incondizionato privilegio superiore a quello di
ogni altra creatura - la rende così vicina a Cristo che le suppliche da
noi rivolte ai santi, sono da queste portate a Maria, che a sua volta
le porta a Cristo, intercedendo per noi presso di Lui.
Tutte le grazie passano per Maria, come ci insegnano i santi che di lei hanno scritto.
E
così pure, se così potessimo dire, il ruolo di Maria verso la terra,
l'elargizione dei benefici materiali e spirituali predisposti da Dio,
passa attraverso i santi per mezzo di Maria, in vista del suo ruolo
regale a fianco di Cristo Re e Signore del Cielo e della Terra.
Pensare
al Paradiso è come pensare ad una grande reggia in cui la Regina tutto
dispone secondo i desideri del Re e nel fare questo ricorre ai tanti
santi che sono altrettanto impegnati nella salvezza degli uomini.
Pensare
al Paradiso è come pensare ad un palazzo regale in cui le richieste dei
sudditi giungono al Sovrano attraverso la più potente delle mediatrici:
Maria, Madre del Signore.
A conclusione di questa novena, non si può non riandare col pensiero a don Bosco, che disse:
"Chi confida in Maria non sarà mai deluso".
"In Maria ho riposto tutta la mia fiducia. La Madonna non lascia mai le cose a metà".
E riferendosi alla congregazione salesiana: "E' Maria che ha fatto tutto".
"Apre le sue palme al misero,
stende la mano al povero".
stende la mano al povero".
(Prv 31,20)
Etichette:
Don Bosco,
Maria Ausiliatrice,
Preghiere a Maria Ausiliatrice
22 maggio 2014
NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: ottavo giorno - Maria, aiuto della Chiesa purgante -
COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
OTTAVO
GIORNO: "MARIA, AIUTO DELLA CHIESA PURGANTE"
"Troppo felici sono i divoti di questa pietosissima Madre,
poiché non solo in questa terra sono da lei soccorsi,
ma anche nel purgatorio
son dalla sua protezione assistiti e consolati.
Anzi essendo quelle anime più
bisognose di sollievo,
mentre ivi son più tormentate,
né possono aiutarsi da
loro stesse,
molto più ivi questa Madre di misericordia s'impiega in
soccorrerle.
Dice S. Bernardino da Siena che
in quella carcere d'anime spose di
Gesù Cristo,
Maria ha un certo dominio e plenipotenza,
così per sollevarle come
anche per liberarle da quelle pene"
(S. Alfonso Maria de Liguori, Le glorie di Maria)
"Io sono Madre anche
di tutti coloro che si trovano in Purgatorio, perché tutte le pene, che sono
dovute per purgarsi dai loro peccati, in ogni ora, per le mie preghiere, sono
in un qualche modo mitigate. Così piace a Dio, e in certo modo sono diminuite
loro le pene dovute per stretto rigore di giustizia"
(La Vergine Maria a Santa Brigida)
La
funzione materna di Maria "aiuto" dei suoi figli, si dipana
nell'accompagnare la Chiesa non solo nel pellegrinaggio terreno dei suoi
membri, ma anche nel percorso delle anime in Purgatorio.
E'
in questo "luogo" di purificazione che - in un certo senso -
parafrasando S.Paolo, le anime gemono e soffrono "le doglie del parto"
(cfr Rm 8,22), aspettando di essere completamente purificate per
rimanere definitivamente al cospetto di Dio, nel Paradiso.
Maria,
proprio perché è Madre, conosce i dolori e le difficoltà di un parto, e
assiste, con premura continua, le anime sofferenti del Purgatorio.
Maria, proprio perché è Madre di Misericordia, offre la sua consolazione alle anime purganti.
La
pietà popolare ha trovato vari modi per esprimere questo particolare
ruolo di "aiuto" della Vergine, che è stata poi avallata anche da
apparizioni private della Madre di Dio ad alcuni santi (basti citare,
una per tutte, la devozione alla Madonna del Carmelo come liberatrice
delle anime del Purgatorio).
Don Alfredo Morselli, in un articolo pubblicato un anno fa sul blog Messainlatino, aggiungeva un ulteriore motivo per meglio inquadrare il ruolo di Maria ausiliatrice della Chiesa purgante:
"la Madonna è consolatrice di coloro che piangono i loro defunti: spesso quando un nostro caro muore pensiamo soprattutto a noi stessi, ripiegati sul nostro dolore; ma appena il dolore si attenua, subito pensiamo: “Dove si trova il nostro caro?”
Ricorriamo dunque a Maria, affidandole i nostri cari defunti e tutte le anime del purgatorio, nella rassicurante certezza che quando anche a noi toccherà la stessa sorte di passare nelle pene purificatrici, saremo da lei soccorsi e aiutati, per essere condotti al più presto in Paradiso, visto che proprio la Vergine viene invocata col titolo di "Porta del Cielo".
La stessa tradizione che ce la fa invocare con l'appellativo di "Stella del Mare" rammenta questa medesima verità: Maria vuole condurci al porto sospirato, alla Gerusalemme Celeste.
Le preghiere che dalla terra si innalzano al Cielo per le anime del purgatorio sono di certo presentate dalla Madre al Figlio, e unite alle suppliche materne che Ella stessa rivolge a Lui, sono impreziosite e rafforzate.
Poco possiamo da soli, molto in unione a Maria!
"È simile alle navi di un mercante,
fa venire da lontano le provviste"
"la Madonna è consolatrice di coloro che piangono i loro defunti: spesso quando un nostro caro muore pensiamo soprattutto a noi stessi, ripiegati sul nostro dolore; ma appena il dolore si attenua, subito pensiamo: “Dove si trova il nostro caro?”
Allora la Madonna, che inizialmente ha lenito il dolore per la
perdita della persona amata, ora ci dice: “Coraggio, come mi sono presa cura
del mio figlio morto deponendolo con amore nel sepolcro, così mi prendo cura di
tutti i miei figli, anche di quelli che sono in Purgatorio.
A volte, quando si parla di gravi sciagure o di guerre, si
parla di “morti e dispersi”, riservando quest’ultimo termine a coloro di cui
non si ritrova il cadavere: ma per la Madonna non esiste nessun disperso, nessuno che Lei non trovi fin
da subito dopo la morte, nessuno che non venga da Lei aiutato, qualora sia in
Purgatorio".
Maria è aiuto potente delle anime del purgatorio anche perchè la sua maternità la lega indissolubilmente al Figlio.
Scrive S.Alfonso M. de' Liguori; ne "Le glorie di Maria":
"Fin
da quando Maria viveva su questa terra, il suo unico pensiero, dopo la
gloria di Dio, era di aiutare i miseri e fin da allora sappiamo che ebbe
il privilegio di essere esaudita in tutto ciò che chiedeva".
Ricorriamo dunque a Maria, affidandole i nostri cari defunti e tutte le anime del purgatorio, nella rassicurante certezza che quando anche a noi toccherà la stessa sorte di passare nelle pene purificatrici, saremo da lei soccorsi e aiutati, per essere condotti al più presto in Paradiso, visto che proprio la Vergine viene invocata col titolo di "Porta del Cielo".
La stessa tradizione che ce la fa invocare con l'appellativo di "Stella del Mare" rammenta questa medesima verità: Maria vuole condurci al porto sospirato, alla Gerusalemme Celeste.
Le preghiere che dalla terra si innalzano al Cielo per le anime del purgatorio sono di certo presentate dalla Madre al Figlio, e unite alle suppliche materne che Ella stessa rivolge a Lui, sono impreziosite e rafforzate.
Poco possiamo da soli, molto in unione a Maria!
"È simile alle navi di un mercante,
fa venire da lontano le provviste"
(Prv 31,14)
21 maggio 2014
NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: settimo giorno - Maria, aiuto della Chiesa militante -
COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
SETTIMO GIORNO: "MARIA, AIUTO DELLA CHIESA MILITANTE"
"La
Chiesa, contemplando la arcana santità di Maria, imitandone la carità e
compiendo fedelmente la volontà del Padre, diventa essa pure madre per
mezzo della parola di Dio accolta con fede; mediante la predicazione e
il battesimo essa genera alla vita nuova e immortale i figli che sono
stati concepiti ad opera dello Spirito Santo e sono nati da Dio.
Ed
è anch'essa vergine, perché ad imitazione della Madre del suo Signore e
con la forza dello Spirito Santo conserva verginalmente intatta la
fede,
solida la speranza, e sincera la carità.
I fedeli sono impegnati a crescere in santità vincendo il peccato; perciò innalzano gli occhi a Maria che rifulge
come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti.
come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti.
Nella
sua vita la Vergine è stata modello di quell'amore materno che deve
animare tutti coloro che nella missione apostolica cooperano alla
rigenerazione degli uomini".
(Lumen Gentium n. 64-65)
"Un'esperienza di secoli ci fa vedere in modo luminosissimo
che Maria ha continuato dal Cielo e col più grande successo
la missione di madre della chiesa
ed ausiliatrice dei cristiani
che aveva incominciato sulla terra".
(Don Bosco, Meraviglie della Madre di Dio invocata sotto il titolo di M.Ausiliatrice)
"Un'esperienza di secoli ci fa vedere in modo luminosissimo
che Maria ha continuato dal Cielo e col più grande successo
la missione di madre della chiesa
ed ausiliatrice dei cristiani
che aveva incominciato sulla terra".
(Don Bosco, Meraviglie della Madre di Dio invocata sotto il titolo di M.Ausiliatrice)
Una Madre non abbandona mai i suoi figli.
Maria continua ad essere presente accanto a noi - Chiesa militante - e ad assisterci e aiutarci nel nostro cammino di fede.
E'
interessante notare il passaggio della Lumen Gentium: Maria e lo
Spirito Santo ci danno il modello e la forza per perseverare nella fede,
nella speranza e nella carità.
Maria ci è aiuto con la sua stessa vita:
col suo silenzio meditativo di ogni parola di Dio; con la sua fortezza
davanti a critiche, ostacoli e dolori; con la sua capacità di
perseverare senza mai tentennare, senza cercare vie alternative, fughe,
scappatoie.
Maria
è aiuto della Chiesa militante perché - mettendola su un piano ancora
più soprannaturale - non è solo un modello da contemplare ed imitare, ma
come fa veramente una Madre, rimane accanto a ciascuno dei suoi figli e
...suggerisce soluzioni, comportamenti, preghiere, disposizioni
interiori.
Il luogo privilegiato di questo nostro "incontro" con la Madre aiuto dei suoi figli, è la Santa Messa: "in questo memoriale del Calvario è presente tutto ciò che Cristo ha compiuto nella sua Passione e morte.
Pertanto non manca ciò che Cristo ha compiuto anche verso la Madre a nostro favore.
In ogni celebrazione della Santa Messa noi riascoltiamo quell' ECCO TUO FIGLIO! detto dal Figlio a sua Madre, mentre Egli stesso ripete a noi: "ECCO TUA MADRE"!
(J. Jose Silvestre, L'incontro con Maria nella Celebrazione Eucaristica - in "Il sacerdote nella Celebrazione Eucaristica p. 99)
Il luogo privilegiato di questo nostro "incontro" con la Madre aiuto dei suoi figli, è la Santa Messa: "in questo memoriale del Calvario è presente tutto ciò che Cristo ha compiuto nella sua Passione e morte.
Pertanto non manca ciò che Cristo ha compiuto anche verso la Madre a nostro favore.
In ogni celebrazione della Santa Messa noi riascoltiamo quell' ECCO TUO FIGLIO! detto dal Figlio a sua Madre, mentre Egli stesso ripete a noi: "ECCO TUA MADRE"!
(J. Jose Silvestre, L'incontro con Maria nella Celebrazione Eucaristica - in "Il sacerdote nella Celebrazione Eucaristica p. 99)
Vivere
"con Maria", prendendola nella propria casa come fece Giovanni, è fare
l'orecchio attento alla voce della Madre che mette in guardia dai
pericoli, che consiglia quando rischiamo di sbagliare, che ci fa
discernere quando dobbiamo prendere una decisione, che ci dona forza
quando il cammino della sequela si fa difficile.
"Prendere con sé Maria, significa introdurla nel dinamismo dell'intera propria esistenza e in tutto ciò che costituisce l'orizzonte del proprio apostolato". (Benedetto XVI - udienza generale 12.08.09)
"Prendere con sé Maria, significa introdurla nel dinamismo dell'intera propria esistenza e in tutto ciò che costituisce l'orizzonte del proprio apostolato". (Benedetto XVI - udienza generale 12.08.09)
Come questo avvenga non è possibile spiegarlo scientificamente: occorre credere.
La maternità di Maria non si gioca sul piano delle leggi della fisica o della meccanica.
Si gioca su un piano spirituale.
Maria è Madre veramente e veramente ci segue, ci aiuta, ci sostiene.
Maria è la madre di famiglia che sorveglia il buon andamento della casa.
Maria è la madre di famiglia che sorveglia il buon andamento della casa.
Credere
di averla a fianco, momento per momento, come ci affianca l'angelo
custode, è già un primo passo per disporsi a recepirne l'aiuto.
Chiederle di parlare al nostro cuore è un passo ulteriore.
Ascoltare "nel silenzio" del cuore, come lei stessa faceva, è quello che ci consente di capire cosa lei ci voglia dire.
Mettere in pratica è poggiare su una sicurezza: ci chiederà di fare ciò che Dio stesso vuole, ciò che è meglio per noi.
La sua parola sarà la traduzione "materna" del volere del Padre, perché Maria ha desideri in tutto conformi a quelli di Dio.
"Sorveglia l'andamento della sua casa
e non mangia il pane della pigrizia"
e non mangia il pane della pigrizia"
(Prv 31,27)
20 maggio 2014
NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: sesto giorno - Maria, aiuto della Chiesa nascente -
COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
SESTO GIORNO: "MARIA, AIUTO DELLA CHIESA NASCENTE"
"Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con
alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui"
(At 1,14)
"Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano
e si posarono su ciascuno di loro"
(At 2,3)
"Le grazie innumerevoli ottenute dopo la sua morte
fecero propagare con la massima celerità il suo culto
di modo che anche in quei primi tempi di persecuzione,
dovunque sorgeva il segno della Religione Cattolica,
ivi pure scorgevasi l'immagine di Maria"
(Don Bosco, Meraviglie della Madre di Dio invocata sotto il titolo di M. Ausiliatrice)
Il Concilio Vaticano II, nella Lumen Gentium, esalta il ruolo di Maria, asserendo che "per
il dono e la funzione della maternità divina che la unisce al Figlio
redentore, e per le altre sue singolari grazie e funzioni, la beata
vergine è intimamente congiunta anche con la chiesa.
Come
già insegnava s. Ambrogio, la Madre di Dio è figura della chiesa
nell'ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo.
Infatti
nel mistero della chiesa, la beata vergine Maria è andata avanti per
prima, fornendo un modello eminente e singolare di vergine e di madre".
(LG n.63)
Gli
Atti deli apostoli, ricordando quanto avvenne a Pentecoste (ed anche
prima!) altro non fanno che sottolineare questo collegamento tra Maria e
la Chiesa.
Lei
che era la più perfetta discepola di Cristo, pur non essendone il
"successore", era a fianco della Chiesa nascente e nella Chiesa che
muoveva i suoi primi passi.
Era
il modello delle virtù che i ministri avrebbero dovuto insegnare, era
il modello della maternità che avrebbero dovuto esercitare, era il
legame vivente più forte al Cristo Risorto.
Lei
che era già sposa dello Spirito Santo, a Pentecoste riceve un nuovo
fiume di Grazia: immaginare quale sarà stato il suo successivo apporto
nella comunità dei primi cristiani non è possibile sulla base di dati
storici, ma è facile supporre che l'irruzione dello Spirito Santo
l'abbia resa ancora più attenta ad ogni ispirazione, intuizione e ne
abbia affinato ulteriormente le virtù.
Maria
avrà messo a disposizione della Chiesa nascente i suoi doni, rendendosi
ancora una volta - secondo modalità che non conosciamo - a servizio dei
fratelli.
Questa
sua presenza nel primissimo nucleo ecclesiale, fa veramente di Maria
l'aiuto della Chiesa ed un ideale cui guardare in ogni comunità
nascente, in gruppo ecclesiale che comincia il suo percorso.
Possa essere lei la guida che accompagna il percorso di integrazione, disponibilità e condivisione dei talenti.
"E' soddisfatta, perché i suoi affari vanno bene;
neppure di notte si spegne la sua lampada"
19 maggio 2014
NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: quinto giorno - Maria, aiuto di San Giovanni -
COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
QUINTO GIORNO: "MARIA, AIUTO DI S.GIOVANNI"
"Gesù allora, vedendo la madre
e lì accanto a lei il discepolo che egli amava,
disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!»"
(Gv 19,26)
"Si cinge forte i fianchi
e rafforza le sue braccia"
e lì accanto a lei il discepolo che egli amava,
disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!»"
(Gv 19,26)
"La più splendida prova che Maria è aiuto dei cristiani noi la troviamo sul monte Calvario.
Mentre Gesù pendeva agonizzante sulla Croce, Maria superando la naturale debolezza Lo assisteva con fortezza inaudita.
Pareva che nulla più rimanese a Gesù da fare per dimostrar quanto ci amava.
Il Suo affetto però Gli fece ancora trovare un dono che doveva sugellare tutta la serie dei Suoi benefici.
Dall'alto della Croce volge lo sguardo moribondo sulla sua madre, l'unico tesoro che Gli rimanesse sulla terra.
Donna, disse Gesù a Maria, ecco il tuo figliolo.
Poi disse al discepolo Giovanni: ecco la madre tua.
E da quel punto, conclude l'evangelista, il discepolo la prese fra i suoi beni".
Così
scrive don Bosco nel suo libro "Meraviglie della Madre di Dio invocata
sotto il titolo di Maria Ausiliatrice", e si potrebbe parafrasarlo
dicendo che anche Maria, che pareva averci ormai dimostrato in tutti i
modi il suo amore - nell'accettazione del piano di Dio che la
coinvolgeva - trova il modo per dimostrarci ancora di più questo suo
affetto materno.
La
Vergine accetta di accogliere come figlio il discepolo prediletto di
Cristo ed in questo discepolo, simbolicamente e di fatto accogliere
tutti noi; Maria acconsente a farsi nuovamente carico dell'impegno e
della responsabilità di essere madre.
Maria pronuncia nuovamente il suo "sì" all'essere aiuto di tutti i figli, come lo fu di Giovanni.
Maria pronuncia nuovamente il suo "sì" all'essere aiuto di tutti i figli, come lo fu di Giovanni.
In
questo essere "aiuto di Giovanni" possiamo leggere anche la capacità di
Maria di essere sostegno non solo per quel Figlio che moriva sulla
Croce, ma anche per il nuovo che le veniva donato; Maria è chiamata a
mettere da parte il suo dolore per lenire il dolore dell'altro, per
sostenerlo, per consolarlo, per fortificarlo.
Per
Maria, madre e aiuto dei figli, continua la responsabilità di una
maternità che richiede l'esericizio della fortezza cristiana.
Maria
è pronta a "ricominciare" il gravoso lavoro dell'essere genitore, ad
accogliere tra le sue braccia il figlio che va sostenuto, guidato,
accompagnato.
"Si cinge forte i fianchi
e rafforza le sue braccia"
(Prv 31,17)
18 maggio 2014
NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: quarto giorno - Maria aiuto dei discepoli e delle donne -
COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
QUARTO GIORNO: "MARIA, AIUTO DEI DISCEPOLI E DELLE DONNE"
Se
Maria abbia seguito Gesù initerrottamente nella Sua vita pubblica o se
solo in determinate circostanze sia stata con Lui, non ci è dato di
saperlo con certezza storica.
Il
Vangelo ce la presenta a Cana di Galilea, poi fuori da una casa in cui
il Maestro predicava (Lc 12,46) e sulla via del Calvario, per
accompagnare Gesù fino al Golgota.
Quello
che è certo, dunque, è che Maria fu "discepola" oltre che Madre, e
dunque gli apostoli e gli altri che seguivano Gesù, la conobbero.
Luca,
autore che molto insiste sull'infanzia di Gesù, fu quello tra i dodici
che - assieme a Giovanni - ebbe forse modo di conoscerla meglio e
approfondire il dialogo con lei.
Ma
si può benissimo ipotizzare che una certa familiarità sia stata
intessuta con gli altri apostoli e con i vari discepoli, già mentre
Cristo era in vita ed esercitava il Suo ministero.
Maria
sarà stata di certo "aiuto" per i discepoli e per le donne: per i primi
poteva essere aiuto nel comprendere il modo di...rapportarsi a Gesù,
sulla base della sua stessa esperienza di fiducia incondizionata,
immediata ai progetti di Dio;
alle
seconde poteva essere d'ausilio nell'inserirsi in un contesto
storico-sociale in cui la posizione femminile aveva connotati
particolari e di certo non doveva apparire "normale" che uno stuolo di
donne seguissero l'insegnamento di un Uomo ritenuto pazzo dai parenti,
blasfemo dai sacerdoti, e quantomeno strano forse dalla maggior parte
del popolo.
A tutti loro ha insegnato la fortezza nel momento del dolore supremo, quello della Crocifissione: il suo essere ai piedi della Croce è stato esempio di vera fede, di eroismo per quanti erano scappati, per quanti avevano avuto timore.
A
Risurrezione avvenuta e dopo le apparizioni di Cristo, forse i
discepoli avranno ricordato la solida speranza di Maria, che mai aveva
dubitato delle parole del Figlio e avranno capito che fede è credere, "sperando contro ogni speranza" (Rm 4,18).
Questo insegna anche a noi, discepoli di oggi: fiducia nel progetto di Dio, speranza incrollabile nelle Sue promesse.
"Forza e decoro sono il suo vestito
e fiduciosa va incontro all'avvenire.
Apre la bocca con saggezza
e la sua lingua ha solo insegnamenti di bontà"
e fiduciosa va incontro all'avvenire.
Apre la bocca con saggezza
e la sua lingua ha solo insegnamenti di bontà"
(Prv 31, 24-25)
17 maggio 2014
NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: terzo giorno . Maria, aiuto di San Giuseppe -
COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
TERZO GIORNO: "MARIA, AIUTO DI SAN GIUSEPPE"
"Una vergine sposa di un uomo di nome Giuseppe della casa di Davide"
(Lc 1,27)
Eva
condusse Adamo sulla strada della disobbedienza che anche lei aveva
seguito; Maria condusse Giuseppe a Gesù sulla strada della perfetta
adesione al volere di Dio, la stessa via che ella aveva deciso di
percorrere.
C'è un "fiat" nella vita di Eva, come in quello di Maria, ed
in entrambi i casi è un "sì" che finisce per trascinare nella stessa
direzione anche gli uomini che Dio aveva messo loro accanto.
In tutto questo c'è sempre la libertà dei mariti, che liberamente accettano di seguire le proprie mogli.
E' però vero che la capacità di "trascinare", pur nel rispetto della libertà altrui, non è sempre orientata al bene.
In tutto questo c'è sempre la libertà dei mariti, che liberamente accettano di seguire le proprie mogli.
E' però vero che la capacità di "trascinare", pur nel rispetto della libertà altrui, non è sempre orientata al bene.
Il fiat di Eva è quello sbagliato: è il sì alla "ribellione", al "di più" proibito, è un sì al tentatore e conduce al peccato;
il fiat di Maria è il sì al Creatore ed al Suo piano di salvezza e porta al Bene, alla Bellezza, alla Pienezza.
E' curioso come la vita di Adamo e quella di Giuseppe stia, in un certo senso, in mano alle loro donne.
Adamo e Giuseppe hanno piena libertà di scelta: potevano opporsi a quanto stava accadendo alle loro consorti.
Adamo poteva dire di no alla seduzione del maligno operata sfruttando la disobbedienza di Eva, Giuseppe poteva rifiutare di accettare quel Figlio che era stato concepito in Maria, direttamente da Dio.
Adamo poteva dire di no alla seduzione del maligno operata sfruttando la disobbedienza di Eva, Giuseppe poteva rifiutare di accettare quel Figlio che era stato concepito in Maria, direttamente da Dio.
Entrambi accettano, ma mentre per Adamo questo significa la fine del Paradiso terrestre, per Giuseppe ciò è l'inizio del Paradiso in terra: la vita con Maria e con Gesù.
CONIUGE deriva, etimologicamente, da CONIUGE: CON e la radice JUG.
"Insieme, unire".
Tutto si riporta al "giogo", quello che lega i due sposi per la vita.
Da qui la grande responsabilità tanto per l'uomo quanto per la donna: l'unione tra i due fà sì che l'uno si fidi dell'altro e delle sue scelte...il loro legame diventa un traino, perché uno solo è il giogo che li lega.
Attenzione, quindi, a che l'uomo non trascini la donna verso la direzione sbagliata e viceversa.
CONIUGE deriva, etimologicamente, da CONIUGE: CON e la radice JUG.
"Insieme, unire".
Tutto si riporta al "giogo", quello che lega i due sposi per la vita.
Da qui la grande responsabilità tanto per l'uomo quanto per la donna: l'unione tra i due fà sì che l'uno si fidi dell'altro e delle sue scelte...il loro legame diventa un traino, perché uno solo è il giogo che li lega.
Attenzione, quindi, a che l'uomo non trascini la donna verso la direzione sbagliata e viceversa.
Il
vero "aiuto corrispondente" allo sposo è veramente Maria, che
arricchita dei doni infiniti del Suo Creatore, spinge Giuseppe ad
un'ascesa spirituale senza pari.
Maria
è il modello della moglie "aiuto", "ausilio" del marito, sulla via
interiore, ma anche nelle fatiche temporali del quotidiano.
Maria prende sul serio il casto legame sponsale che la unisce al suo Giuseppe: oggi diremmo, che le è stato fedele nella buona e nella cattiva sorte, in salute ed in malattia.
Maria prende sul serio il casto legame sponsale che la unisce al suo Giuseppe: oggi diremmo, che le è stato fedele nella buona e nella cattiva sorte, in salute ed in malattia.
Perchè
Maria ha condiviso con Giuseppe le calunnie che di certo la gente avrà
proferito contro di loro al momento della gravidanza inattesa e avvenuta
prima del tempo; poi ha vissuto con lui la sorte di emigranti, le
peripezie dei viaggi in condizioni disagiate, le difficoltà economiche e
- se volessimo dirla in termini moderni - le fatiche dell'essere
genitori.
Penso a quando Gesù si smarrisce nel Tempio e per tre giorni Suo padre e Sua Madre Lo cercano con apprensione.
Non
possono comprendere quello che accade, sperimentano il dolore di non
riuscire a penetrare nella psicologia, nelle motivazioni di un figlio.
Provano
il dolore della responsabilità genitoriale, forse si interrogano anche
personalmente sul come abbiano assolto il loro compito.
Maria rimane accanto al suo sposo, con fedeltà.
Non recrimina, non incolpa, non abbandona.
"Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo"
(Lc 2,48)
(Lc 2,48)
Maria proferisce la più
bella dichiarazione d'amore che una moglie avrebbe potuto fare al
marito, nel momento in cui la sofferenza acuta per il timore d'aver
smarrito un figlio, avrebbe forse spinto una donna "ordinaria" ad
incolpare lui- il capofamiglia, l'uomo di casa -
Maria
rimane al suo posto: cede a Giuseppe l'ordine di priorità, esprime in
un plurale verbale il sentimento comune, la responsabilità condivisa;
quando forse lui percepiva intimamente un timore di colpa, la paura
d'aver mancato...ecco che lei raccoglie le forze anche per lui e prende
la parola.
Con una sola frase spazza via ogni dubbio di rimprovero allo sposo, ogni pretesa di un posto di primo ordine nell'educazione del figlio.
Lei, che pur era la più santa tra i due (nulla togliendo alla santità grandissima di San Giuseppe, il più santo dopo Maria), lei che era la Madre di Dio, rispetta il suo ruolo di moglie e di madre.
Con una sola frase spazza via ogni dubbio di rimprovero allo sposo, ogni pretesa di un posto di primo ordine nell'educazione del figlio.
Lei, che pur era la più santa tra i due (nulla togliendo alla santità grandissima di San Giuseppe, il più santo dopo Maria), lei che era la Madre di Dio, rispetta il suo ruolo di moglie e di madre.
Maria Ausiliatrice è dunque modello di ogni moglie e di quel suo essere "aiuto corrispondente, simile" per il proprio sposo.
Maria è donna come ogni donna, conosce i pesi della vita familiare, conosce l'animo umano.
Maria,
pienamente donna, ha vissuto fino in fondo il suo ruolo di "aiuto" del
suo casto sposo, ha dimostrato il suo amore che soccorre, che aiuta,
anche nelle situazioni più drammatiche.
Possa
la Vergine illuminare tutte le spose e guidarle nell'essere, per i loro
mariti, sante e santificatrici, donne capaci di sacrificio e di mutuo
soccorso, consapevoli del loro grande ruolo di sostegno all'uomo nelle
più o meno importanti sfide che la vita, giorno dopo giorno, presenta
loro.
"In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto. Gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita"
e non verrà a mancargli il profitto. Gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita"
(Prv 31,11-12)
16 maggio 2014
NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: secondo giorno - Maria, nuova Eva, aiuto del nuovo Adamo -
COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
SECONDO
GIORNO: "MARIA, NUOVA EVA AIUTO DEL NUOVO ADAMO"
"Ecco la serva del Signore"
(Lc 1,38)
"Diede alla luce il suo figlio primogenito.
Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia,
perché per loro non c'era posto nell'albergo"
Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia,
perché per loro non c'era posto nell'albergo"
(Lc 2,7)
"Stavano presso la croce di Gesù sua madre,
la sorella di sua madre,
Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala".
la sorella di sua madre,
Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala".
(Gv 19,25)
La
maternità è l'esperienza unica di una creatura che si trova ad essere
"serva della vita": essere madre è cambiare la prospettiva delle cose,
l'ordine delle priorità; è mettere al primo posto il bambino in arrivo, è
dedicarsi completamente ad un altro, è assumersi una responsabilità che
dura per tutta l'esistenza, senza limiti di età.
Perché
si è madri per sempre, si è madri quando i figli sono neonati, quando diventano adolescenti e anche quando sono uomini maturi.
Si
è madri quando i figli sono sani e quando la malattia li colpisce; si è
madri quando si partorisce e quando - purtroppo - a volte un figlio
muore, magari ancora nel fiore degli anni.
Essere madri è essere "aiuto" per il proprio figlio, in ogni circostanza, in ogni necessità, per ogni problema.
Questa
capacità - quasi "dovere" d'amore di una madre di essere
ausiliatrice di un figlio - la si vede in quel gesto meraviglioso che la
natura stessa predispone: una madre ospita il feto nel proprio grembo,
lo custodisce; poi , una volta partorito, nutre il neonato con il proprio latte e
così via, in un crescendo di attenzioni che si tramutano dall'aiuto
fisicamente tangibile al meno materiale compito di educare e far
maturare la persona umana.
L'etimologia di MADRE rimanda a "misurare, ordinare": una madre è colei che valuta le qualità, le capacità, le potenzialità di un figlio e le ordina in uno sviluppo armonioso.
In quella funzione di AUSILIATRICE (come ieri l'etimologia della parola ci ha spiegato), la madre - aiuto del figlio - rafforza e potenzia ciò che è debole, soccorre con la sua forza ciò che manca.
L'etimologia di MADRE rimanda a "misurare, ordinare": una madre è colei che valuta le qualità, le capacità, le potenzialità di un figlio e le ordina in uno sviluppo armonioso.
In quella funzione di AUSILIATRICE (come ieri l'etimologia della parola ci ha spiegato), la madre - aiuto del figlio - rafforza e potenzia ciò che è debole, soccorre con la sua forza ciò che manca.
Maria
conosce bene quest'esperienza, quella di una maternità in cui ha dovuto
offrire fin da subito "aiuto" ad un Bambino speciale, al Figlio di Dio!
L'aiuto dalle critiche della gente nel vedere una donna incinta prima del
tempo, dai pericoli di un parto in un ambiente non confortevole, poi in
una terra straniera; l'aiuto nel momento in cui comincia la missione
pubblica di Gesù e mentre tutti Lo considerano un pazzo.
Lei, la Madre, continua a starGli accanto e a credere nella Sua missione.
Lei, la Madre, continua a starGli accanto e a credere nella Sua missione.
Lei, la Madre, rimane con Lui anche sotto la Croce.
E'
il momento in cui Gesù - come Figlio - sperimenta maggiormente la
presenza della Madre come "aiuto": Lei non Lo lascia solo nel momento
del dolore più intenso, in quello dell'umiliazione più profonda,
dell'apparente abisso della sconfitta umana, in quello del silenzio
della morte.
Lì la Madre è la forza che sorregge la forza di un Figlio che sperimenta la debolezza umana, quella del patire, quella dell'abbandono degli amici, la notte oscura in cui nemmeno il Padre Si fa sentire.
Lì la Madre è la forza che sorregge la forza di un Figlio che sperimenta la debolezza umana, quella del patire, quella dell'abbandono degli amici, la notte oscura in cui nemmeno il Padre Si fa sentire.
Gesù avrà accolto con gioia, giorno dopo giorno, la presenza dolce
della Madre che Lo attendeva al ritorno dal lavoro, poi dalle fatiche
apostoliche durante il lungo peregrinare Suo, dei discepoli e delle
donne che Lo seguivano.
Così
avrà accolto con immenso amore la presenza di Maria sul Calvario,
quella presenza materna che, anche se non può cancellare il dolore,
riesce però a renderlo un dolore condiviso, abbracciato per amore del
Padre e degli uomini.
Così
avrà accolto con gioia che il Suo Corpo martoriato venisse riconsegnato
alla Madre, per essere ripulito e degnamente sepolto...per essere
nuovamente "ordinato" e preparato per l'ultimo atto che gli uomini
potevano compiere verso il corpo di Gesù.
Lei che è Regina del Cielo continua a regnare con Cristo, ed in quanto sovrana è colei che condivide i progetti del Figlio, e si adopera affinché si realizzino in noi.
Gesù le ha dato il potere di "ordinare" come buona Madre, la vita e l'animo dei suoi figli, di soccorrerli con la sua potenza.
Lasciamoci amare da questa Madre e come i figli della donna virtuosa descritti nel libro dei Proverbi, lodiamola senza fine!
"Sorgono i suoi figli e ne esaltano le doti.
Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani e le sue opere la lodino alle porte della città".
(Prv 31, 28;31)
Iscriviti a:
Post (Atom)