COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
SECONDO
GIORNO: "MARIA, NUOVA EVA AIUTO DEL NUOVO ADAMO"
"Ecco la serva del Signore"
(Lc 1,38)
"Diede alla luce il suo figlio primogenito.
Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia,
perché per loro non c'era posto nell'albergo"
Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia,
perché per loro non c'era posto nell'albergo"
(Lc 2,7)
"Stavano presso la croce di Gesù sua madre,
la sorella di sua madre,
Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala".
la sorella di sua madre,
Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala".
(Gv 19,25)
La
maternità è l'esperienza unica di una creatura che si trova ad essere
"serva della vita": essere madre è cambiare la prospettiva delle cose,
l'ordine delle priorità; è mettere al primo posto il bambino in arrivo, è
dedicarsi completamente ad un altro, è assumersi una responsabilità che
dura per tutta l'esistenza, senza limiti di età.
Perché
si è madri per sempre, si è madri quando i figli sono neonati, quando diventano adolescenti e anche quando sono uomini maturi.
Si
è madri quando i figli sono sani e quando la malattia li colpisce; si è
madri quando si partorisce e quando - purtroppo - a volte un figlio
muore, magari ancora nel fiore degli anni.
Essere madri è essere "aiuto" per il proprio figlio, in ogni circostanza, in ogni necessità, per ogni problema.
Questa
capacità - quasi "dovere" d'amore di una madre di essere
ausiliatrice di un figlio - la si vede in quel gesto meraviglioso che la
natura stessa predispone: una madre ospita il feto nel proprio grembo,
lo custodisce; poi , una volta partorito, nutre il neonato con il proprio latte e
così via, in un crescendo di attenzioni che si tramutano dall'aiuto
fisicamente tangibile al meno materiale compito di educare e far
maturare la persona umana.
L'etimologia di MADRE rimanda a "misurare, ordinare": una madre è colei che valuta le qualità, le capacità, le potenzialità di un figlio e le ordina in uno sviluppo armonioso.
In quella funzione di AUSILIATRICE (come ieri l'etimologia della parola ci ha spiegato), la madre - aiuto del figlio - rafforza e potenzia ciò che è debole, soccorre con la sua forza ciò che manca.
L'etimologia di MADRE rimanda a "misurare, ordinare": una madre è colei che valuta le qualità, le capacità, le potenzialità di un figlio e le ordina in uno sviluppo armonioso.
In quella funzione di AUSILIATRICE (come ieri l'etimologia della parola ci ha spiegato), la madre - aiuto del figlio - rafforza e potenzia ciò che è debole, soccorre con la sua forza ciò che manca.
Maria
conosce bene quest'esperienza, quella di una maternità in cui ha dovuto
offrire fin da subito "aiuto" ad un Bambino speciale, al Figlio di Dio!
L'aiuto dalle critiche della gente nel vedere una donna incinta prima del
tempo, dai pericoli di un parto in un ambiente non confortevole, poi in
una terra straniera; l'aiuto nel momento in cui comincia la missione
pubblica di Gesù e mentre tutti Lo considerano un pazzo.
Lei, la Madre, continua a starGli accanto e a credere nella Sua missione.
Lei, la Madre, continua a starGli accanto e a credere nella Sua missione.
Lei, la Madre, rimane con Lui anche sotto la Croce.
E'
il momento in cui Gesù - come Figlio - sperimenta maggiormente la
presenza della Madre come "aiuto": Lei non Lo lascia solo nel momento
del dolore più intenso, in quello dell'umiliazione più profonda,
dell'apparente abisso della sconfitta umana, in quello del silenzio
della morte.
Lì la Madre è la forza che sorregge la forza di un Figlio che sperimenta la debolezza umana, quella del patire, quella dell'abbandono degli amici, la notte oscura in cui nemmeno il Padre Si fa sentire.
Lì la Madre è la forza che sorregge la forza di un Figlio che sperimenta la debolezza umana, quella del patire, quella dell'abbandono degli amici, la notte oscura in cui nemmeno il Padre Si fa sentire.
Gesù avrà accolto con gioia, giorno dopo giorno, la presenza dolce
della Madre che Lo attendeva al ritorno dal lavoro, poi dalle fatiche
apostoliche durante il lungo peregrinare Suo, dei discepoli e delle
donne che Lo seguivano.
Così
avrà accolto con immenso amore la presenza di Maria sul Calvario,
quella presenza materna che, anche se non può cancellare il dolore,
riesce però a renderlo un dolore condiviso, abbracciato per amore del
Padre e degli uomini.
Così
avrà accolto con gioia che il Suo Corpo martoriato venisse riconsegnato
alla Madre, per essere ripulito e degnamente sepolto...per essere
nuovamente "ordinato" e preparato per l'ultimo atto che gli uomini
potevano compiere verso il corpo di Gesù.
Lei che è Regina del Cielo continua a regnare con Cristo, ed in quanto sovrana è colei che condivide i progetti del Figlio, e si adopera affinché si realizzino in noi.
Gesù le ha dato il potere di "ordinare" come buona Madre, la vita e l'animo dei suoi figli, di soccorrerli con la sua potenza.
Lasciamoci amare da questa Madre e come i figli della donna virtuosa descritti nel libro dei Proverbi, lodiamola senza fine!
"Sorgono i suoi figli e ne esaltano le doti.
Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani e le sue opere la lodino alle porte della città".
(Prv 31, 28;31)
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